PELLEGRINAGGI
Noi, pellegrini nel Santuario vuoto e silenzioso.
L’atteggiamento
della Madonna ci fa capire come è importante custodire e meditare ciò che ha
valore, che è importante per la propria vita, qualcosa da proteggere,
penetrandone il senso per capire il significato e farne memoria nella propria
giornata e nella propria vita. Anche noi possiamo trovare un po’ di spazio tra
le occupazioni di ogni giorno per fare un po’ di meditazione. Possiamo
dedicare un po’ di tempo per lo spirito, per portare sotto gli occhi di Dio gli
avvenimenti della nostra giornata, le scelte che ogni giorno siamo chiamati a
fare. Meditare e custodire nel proprio cuore non significa serbare
passivamente le parole, gli eventi, ma approfondirli nel silenzio e nella
preghiera, guardandoli con lo sguardo di Dio, con la luce dello Spirito,
assimilarli nella fede, per trasformare ciò che si custodisce, in un modo
concreto di vita, un comportamento mosso e plasmato da quel tesoro custodito
nel cuore.
Non c’è attività duratura e intelligente di
costruzione della città senza una radice contemplativa, che è la capacità di
silenzio, di deserto interiore, di pausa, in cui si riceve la Parola di Dio, la
si ascolta e quindi si costruisce anche dal punto di vista intellettuale una
certa visione del mondo. Cosicché il fare non sia determinato solo dalle
urgenze, dalle necessità, ma sia ritmato da questo progetto che nasce da un
ascolto della Parola e da un atteggiamento di deserto, di silenzio contemplativo.
Quanto maggiori sono le responsabilità di una persona, tanto più si devono
trovare ogni giorno più lunghe ore di silenzio contemplativo. Bisogna cercarlo,
e lottare per averlo, per non farsi travolgere dalle cose, dalla valanga di
parole dette a vanvera, di giudizi affrettati. Il silenzio è sempre difficile. Il silenzio bianco ancor di più: il
silenzio nero è pura assenza di suoni, quello bianco è sintesi di tutti i
colori. Ed è questo che bisogna imparare a esercitare. Superare, guardare
in faccia la paura del silenzio, nella quale emergono alcuni mostri interiori,
per imparare che si possono esorcizzare e si può dare loro un senso.
Maria è la mamma di tutti senza distinzione di etnia, razza o
età. Essa conduce al Figlio Gesù. Le sue parole semplici ed incisive ci
spianano la strada verso il senso ultimo della nostra vita. Rafforziamo e
ricostituiamo il “tono muscolare” della camminata personale e comunitaria alla
quale ognuno in questa storia e in questo spazio è chiamato a percorrere. La vita
alla scuola di Maria. Lei ci insegna a seguire e amare Gesù nel nostro stato
di vita, non separati dal mondo, ma vivendo pienamente in esso, facendo
risuonare nei nostri cuori tutti gli insegnamenti di Gesù e con la sua intercessione
materna ci conduce nella nostra vita. Qualche volta ci sentiamo affaticati e
soverchiati dalle preoccupazioni, incapaci di raccoglierci nella preghiera,
incapaci di guardare dentro di noi. La meditazione ci sembra quasi una
fantasia inutile, una perdita di tempo. Proprio quando abbiamo il cuore chiuso,
quando siamo nelle difficoltà, abbiamo bisogno di un amore più forte del
sovraccarico degli impegni, più forte delle preoccupazioni, più forte della
sofferenza. Chi si sforza di amare, con il suo amore, vede tutti gli esseri
e tutte le cose con gli occhi di Dio e più siamo uniti a Lui più possiamo
testimoniarlo agli altri.
Calo Maria Martini
Vergine
del Silenzio che ascolti la Parola e la conservi
Donna del futuro insegnaci il
cammino.
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